Galleria di Mauro Dorato

 

 Presentazione

Ringraziamo l'amico Mauro Dorato il quale, pur disponendo di un suo sito personale

http://dorato.altervista.org/

ci ha voluto garantire la sua presenza con una bella selezione di materiale. Iniziamo con una sua interessante nota sulla biottica.

UNA BIOTTICA PER LA STRADA

Perché usare una biottica nel XXI secolo? La mia risposta è molto semplice: perché ancora oggi è il miglior strumento per praticare alcuni generi fotografici. I suoi campi d'impiego vanno dal ritratto al paesaggio, dallo still-life al reportage; in tutti questi casi fa valere la sua semplicità ed affidabilità, oltre ovviamente alle dimensioni generose del negativo. Ma è nel riprendere la gente, nella fotografia di strada che secondo me può ancora oggi dire moltissimo. La mia è un'opinione contro tendenza e inconsueta dal momento che i più prediligono per questo genere fotografico le moderne reflex SLR, magari autofocus, o l'intramontabile Leica. Chi mai scommetterebbe su una biottica, apparentemente goffa e impacciata, lenta nell'utilizzo, farraginosa nella messa a fuoco tramite pozzetto, con tanto di immagine invertita! Eppure è proprio nelle istantanee di strada che fa valere insospettabili qualità. Innanzi tutto la velocità: con un minimo di pratica si può arrivare ad utilizzarla in modo molto rapido; la presenza di un esposimetro non è determinante e anzi, comincio a pensare che la sua assenza, almeno nel bianco e nero, sia un vantaggio: costringe a ragionare, a saper leggere la luce e a tenere la fotocamere sempre pronta a scattare e regolata su una corretta esposizione, man mano che le condizioni di illuminazione mutano attorno a noi.

Ma veniamo ora alla sua dote principale, ovvero la sua capacità di instaurare un rapporto particolare con il soggetto ritratto, questi vedendo una biottica non si sentirà mai "sotto tiro", difficilmente sarà preso da quella sgradevole sensazione che si prova nell'essere inquadrati nell'obiettivo di una SLR, quasi si fosse nel mirino di un'arma da fuoco. La prima reazione è quella di stupore, di incredulità, specie per i più giovani, che mai hanno visto un simile marchingegno, il cui apparire può al massimo far sorridere. L'approccio con lo sconosciuto diventa subito più amichevole e questi, preso dalla sorpresa, solo in un secondo momento si rende conto che magari lo si sta fotografando, senza che il suo comportamento sia stato alterato, senza che si sia irrigidito e intimorito.

Tutto ciò oggi può riuscire solo con una biottica. 

ROLLEIFLEX

Rolleiflex, perché? Per quel che mi riguarda sarei tentato di dire che la mia scelta è nata dal fatto che cercavo un buon modo, possibilmente economico, per entrare nel mondo del medio formato, ma mi rendo conto che non è così. La verità è che sono stato stregato da quell'oggetto misterioso, visto un giorno per caso nella vetrina di un negozio, quasi fosse stata lei a scegliere me.

Ma non fraintendetemi, non sono un romantico, non amo i miti. Per me una foto non è migliore solo perché è stata scattata con questa o quella macchina, però non nascondo che utilizzando certi oggetti se ne ricava un piacere particolare: il piacere dell'apparecchio meccanico perfettamente realizzato e che manifesta la sua eccellenza attraverso le sensazioni tattili, il peso… I suoni. Tutto ciò non rende una foto migliore, ma è un incredibile stimolo per il lavoro del fotografo.

Nella galleria qui gentilmente ospitata dal Rollei Club Italia potete vedere qualche mio scatto, non fatevi ingannare dal formato rettangolare, nascono tutte quadrate e sono state realizzate con una Rolleiflex T.

 LA FOTOGRAFIA SECONDO ME

Non sono un professionista, non sono un tecnico e nemmeno un virtuoso, semplicemente un uomo che guarda: questa per me è l'essenza della fotografia.

I soggetti che ritraggo sono diversi, ma quello principale è sempre lo stesso: l'Uomo.

Non che mi piaccia particolarmente, non lo stimo, non ho la minima fiducia in lui, è solo che non esiste nulla di più interessante e misterioso sulla faccia della terra. Io mi limito ad osservarlo, a fermare qualche momento… Non so se la fotografia sia un arte o qualcosa d'altro, è una questione che lascio agli altri, io mi limito a guardare, mi sforzo di farlo in modo consapevole e sono attratto da ciò che, nel bene come nel male, mostra una sua logica interna, da ciò che ho la presunzione di chiamare Vero.

Mauro Dorato

 

 


Foto n. 1

Foto n.2

Foto n. 3

Immagine 4

Foto n.5

Foto n. 6

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